Ammalarsi di troppa salute: l’ortoressia - Dietologia_tv

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Ammalarsi di troppa salute: l’ortoressia
Conoscete qualche persona che è ossessionata da quello che mangia, che evita costantemente cibi di cui non conosce la provenienza oppure segue una dieta molto stretta che comprende “solo” cibi “puliti” o “puri” tipo frutta o verdura coltivata in maniera esclusivamente  biologica e che controlla ossessivamente le etichette dei cibi che compra?
 
Forse potrebbe essere affetta da una nuova patologia emergente : l’ortoressia
 
Di che cosa si tratta?
 
L’ Ortoressia (dal greco orthos -corretto- e orexis -appetito) definisce un disturbo alimentare caratterizzato da un’ abnorme ossessione per e regole alimentari, alla scelta del cibo e alle sue caratteristiche.  Tale forma non è ancora stata inserita ufficialmente come malattia a sé stante nel capitolo dei disturbi del comportamento alimentare, ma si sta ritagliando un interesse sempre maggiore.
 
L’attenzione verso quello che si mangia, sulla qualità degli alimenti, sull’origine, sulla valutazione di tutta la filiera è senz’altro corretta e utile, ma quando diventa un’ossessione verso un cibo “salutare” può diventare non solo inutile ma anche dannoso per la propria salute fisica e mentale.
 
Infatti nelle ue estreme conseguenze può portare ad uno stretto evitamento di cibi o gruppi alimentari che il soggetto considera impuro o non salutare.
 
Benchè l’ortoressia sia stata avvicinata all’anoressia nervosa, in realtà la persona anoressica si concentra sul numero di calorie dei cibi, mentre nel nostro caso si concentra sulla qualità o purezza del cibo stesso.
 
Nelle sue forme più estreme può portare le persone a restringere severamente la qualità dei cibi permessi
 
Esempi di cibi-tabù
 
Cibi non organici
 
Cibi contenenti coloranti artificiali, additivi, conservanti
 
Tutti gli zuccheri raffinati
 
Cibi in scatola o processati
 
Cibi ricchi in zuccheri
 
Carne o altri prodotti animali
 
Cibi che sono stati preparati da altri e non da loro stessi
 
Poiché la ricerca su questa patologia è limitata è difficile determinare quante persone ne siano affette.
 
Tra gli studenti universitari studi su piccoli campioni hanno rilevato persone a rischio tra l’1 e il 17%
 
Occorre segnalare che molte persone evitano alcuni cibi per svariate ragioni: ad esempio vegetariani e vegani evitano cibi di origine animale per motivi etici, persone affette da morbo celiaco o intolleranza al glutine lo fanno per motivi di salute. Esistono poi anche motivazioni religiose per cui non vengono consumati ad esempio particolari cibi, come maiale o bue.
 
La differenza tra restrizioni alimentari regolari e l’ortoressia è data dal fatto che quest’ultima ha un impatto sulla salute a volte molto pericoloso  a causa di pensieri intrusivi riguardo alle proprie abitudini alimentari.
 
Nelle forme più gravi, col tempo la restrizione alimentare diventa così grave  che tale comportamento diventa l’aspetto centrale della vita di una persona.
 
Segni e sintomi suggestivi per questa patologia sono:
 
Passare più di tre ore al giorno a cercare, comperare e preparare i cibi corretti
 
Evitare ristoranti o incontri conviviali a causa del cibo offerto che viene considerato non sano
 
Criticare il tipo di alimentazione non salutare degli altri
 
Esternare costantemente che mangiare in maniera non corretto porterà a malattie mentali o fisiche
 
Provare sensi di colpa dopo aver mangiato cibi non “adeguati”
 
La propria autostima è legata strettamente alla propria capacità di essere aderenti al proprio progetto alimentare
 
Avere pensieri ossessivi sul cibo tali da interferire con la vita quotidiana (sonno, lavoro o scuola)
 
Fare frequenti digiuni o altre pratiche per “disintossicarsi”
 
Avere un vero e proprio quadro di malnutrizione
 
Frequentare solo certi negozi o catene di distribuzione di cibi “naturali”, disprezzando le altre offerte commerciali
 
Conoscere perfettamente ogni etichetta o composizione degli alimenti
 
Trattamento
 
E’ simile a quello per gli altri disturbi del comportamento alimentare.
 
Ovviamente deve essere affidata a medici esperti e specializzati. in grado di conoscere la patologia  e saper  valutare anche le altre eventuali patologie mentali sottostanti come depressione o ansietà. La terapia cognitivo-comportamentale permette di far riconoscere alle persone affette da ortoressia che i propri pensieri o convinzioni possono colpire le priorie emozioni e comportamenti. E’ anche necessario una adeguata consulenza nutrizionale per correggere eventuali carenze che si siano sviluppate nei casi più gravi.
 I consigli forniti in questo sito devono essere intesi semplicemente come suggerimenti di comportamento e non sostituiscono la visita medica
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