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PSICOLOGIA

Perchè un comportamento così illogico?
I disturbi del comportamento alimentare sono patologie sommerse che creano molta sofferenza psicologica a chi ne è affetto : iniziano e continuano subdolamente, accompagnando le donne per anni ed anni.
Se non entrano in terapia e se non sono trattate adeguatamente da specialisti esperti non riescono ad uscire dal tunnel della malattia, con la quale dovranno convivere per tutta lavita.
L'esordio è subdolo, senza una chiara causa apparente. Il rientro a casa dopo il lavoro oppure dopo lo studio o le commissioni, scatena un desiderio, difficlimente controllabile, ad introdurre cibo, pur non avendo particolarmente fame.
Due domande sorgono spontanee : che cosa spinge queste persone a rimpinzarsi di cibo sebbene siano coscienti che ciò aumenterà la cellulite, i fianchi debordanti e farà lievitare il peso corporeo?
Qual è la molla che, pur volendo dimagrire, le spinge a comportarsi in maniera così illogica ? Generalmente la causa è "dentro" le pazienti : alcune la definiscono un' "abitudine insana" o un "vezzo oppure un vizio" ; qualcun'altra ritiene di essere soggetta ad una sorta di "dipendenza" o di voler usare il cibo come "anestetico" ...
Una situazone complessa, dunque.
La risposta risiede in una terapia appropriata, studiata caso per caso, difficle da reperire comunemente, che solo tanti anni di pratica incessante con innumerevoli pazienti può assicurare.
Distinguiamo :
A) un "Quadro GIOVANILE" (sopra i 20 anni) e
B) un "Quadro ADULTO" (sopra i 30 fino a 45-50 anni).


Analizziamoli:
A) Da uno studio americano è emerso che anche le donne e le ragazze "piacenti" sono insoddisfatte del proprio peso e del proprio corpo e mostrano una maggiore aspirazione al perfezionismo delle altre. (Int. Journ. of Eating Disorders - 2000)
L'organizzazione psicologica dei soggetti Binge Eating Disorders è complessa:
Hanno una visione di sè che oscilla tra il massimo della stima nella propria efficienza alla critica più feroce, dominati dalla paura ossessiva di biasimo e di delusioni: un'estrema vulnerabilità alla disconferma del proprio aspetto fisico da parte dell'ambiente sociale sovrastati dal terrore di deludere gli altri e di essere delusi. Una personalità fragile, incapace di affrontare l'ansia e gestire le frustrazioni, la tendenza ad evitare la realtà rifugiandosi in progetti e fantasie meravigliose che non verranno mai realizzati. L'aspetto fisico è un rifugio ed un cruccio:
ingrassando ci si sottopone al giudizio spesso impietoso degli altri attraverso mille messaggi: lo sguardo, i commenti, i silenzi, il rifiuto:
dimagrendo si è felici dell'approvazione sociale, senza necessariamente essere scrutati "dentro"

La famiglia di origine è caratterizzata da ambiguità, incertezze e confusione. Spesso la presenza di un padre periferico e assente (per impegni di lavoro, politica o hobby) fa di contro altare una madre ambigua che esprime la rabbia repressa verso il consorte criticandolo ripetutamente in sua assenza. I soggetti affetti da BED hanno avuto madri con forti problemi di ansia, di angoscia, di lutti : madri spesso marginali, proccupate molto dell'aspetto esteriore, ma poco delle esigenze emotive della figlia che in tale atmosfera ha sviluppato la sua struttura cognitiva. E' ovviamente nell'adolescenza che esplode il disturbo della consapevolezza delle proprie sensazioni.
A) La ragazza ha difficoltà a riconoscere le proprie percezioni per l'azione di controllo e di intrusione della madre. Durante lo sviluppo avvengono cambiamenti fisici, difficile da gestire: il corpo tradisce con l'aumento del tessuto adiposo, con il delinearsi delle forme. Compaiono precocemente la paura di critiche e le delusioni sia nell'ambiente familiare che nei rapporti con i coetanei.
La ragazza si abitua a rifugiarsi nel sogno di grandi ed esagerate aspettative di vita felice con inevitabili delusioni.
B) Nell'origine tardiva, sopra i 25 anni il quadro esordisce spesso intorno ai 30-40 anni, generalmente dopo una crisi esistenziale (di coppia, delusioni dai figli, sovraccarico di lavoro, esigenze di carriera, perdita dell'occupazione ...) che sfocia in una depressione misconosciuta, della quale la paziente non ha coscienza, anzi rifiuta categoricamente ( fa parte delle normali reazioni alle notizie indesiderate).
L'insicurezza ed un senso di delusione non ben definibile domina i pensieri e la vita di queste donne.
Il senso indefinibile di "vuoto interno" viene erroneamente interpretato come fame, necessità, nutrimento; unica sicurezza ben controllabile che copre, che nasconde. Il cibo, reperibile ovunque a basso prezzo, è un AMANTE meraviglioso, sempre sorridente e disponibile ad ogno ora del giorno e della notte. Se chiamato giunge con la velocità del vento. Non tradisce mai. Il apne fresco è sempre croccante. Il cioccolato riempie, avvolge, scivola, stordice, rassicura, sempre. I crackers al gusto di pizza sanno di festa, di mare, di sole, di gita fuori porta, sempre.
I rifiuti, le delusioni, la tristezza, i momenti di solitudine suscitano disorientamento e carenza; vengono placati, riempiti con mangiate eccessive, (una miscela di farinacei, di dolci, di pane e salame, tutti cibi ipercalorici), perchè l'aspetto caratteristico di questo quadro è la perdita di autocontrollo
Si dicono:"Non vorrei farlo, ma non riesco a resistere!" "Mangio solo 3 cioccolatini, ma poi svuoto la scatola".
"Perchè?" Perchè, si chiede continuamente la paziente quando guarda sconcertata i resti della sua festa solitaria mentre l'amante meraviglioso è fuggito per l'ennesima volta?
"Che cosa ho concluso?"

 I consigli forniti in questo sito devono essere intesi semplicemente come suggerimenti di comportamento e non sostituiscono la visita medica
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