Obesità e malattie cardiovascolari: vanno a braccetto? - Dietologia_tv

Vai ai contenuti
Obesità e malattie cardiovascolari, vanno a braccetto?
Sembra proprio così!
Il sovrappeso e l’eccesso di adipe addominale sembrano rappresentare un importante fattore di rischio cardiovascolare, con o senza la presenza delle malattie metaboliche.
Ictus cerebrale e infarto miocardico sono molto frequenti ogni qual volta aumenta l’Indice di Massa Corporea che è un importante indicatore per valutare la presenza o meno di sovrappeso.
E’ il rapporto tra peso ed il quadrato dell’altezza: un valore tra 25 e 29.9, indica lo stato di sovrappeso.
Tra 30 e 34.9 si parla di obesità, mentre tra 35 e 39,9 si definisce obesità di tipo II o grave.
L’eccesso di peso in età adulta e, maggiormente, nel giovane, è correlata da un’elevata produzione di citochine pro-infiammatorie e di adipochine, spesso associate a disregolazione del metabolismo glucidico (con la comparsa di Diabete)  ed aumento pressorio a causa dell’azione nefasta dell’insulina e del glucagone che determinano la comparsa precoce di arteriosclerosi.
Se è presente l’ipocinesia, ossia lo scarso movimento,  il quadro procede velocemente incrementando l’accumulo di peso.
Detto ciò si comprende la necessità di un intervento terapeutico per la riduzione dell’eccesso ponderale.
Per 50 anni la classe medica si è limitata alla consegna di una dieta dimagrante, ossia ipocalorica: con il passare dei decenni un intervento così banale ha dimostrato la progressiva inefficacia.
In altre parole i risultati sia a breve cha a lunga scadenza sono disastrosi: solo il 20% dei pazienti a cui sono stati consegnati fogli di carta con l’elenco di cibi e pesi ha perso peso.
Il restante 80% ha gettato la spugna dopo appena 5-7 giorni!
Ovviamente.
Chi è disposto a mangiare, per lungo tempo, cosa e quanto è stato deciso da un’altra persona?
Da vent’anni pochi coraggiosi Medici hanno imbracciato una strada più difficile per il sanitario ma ricca di successi per i pazienti, anche nel lungo periodo.
Basta ordini perentori.
Il successo si ottiene solo se il Medico stringe
un rapporto di collaborazione,
coinvolgendo il paziente nelle decisioni!
 
Entrambi stabiliscono, di comune accordo, i cambiamenti da attuare, visita dopo visita, senza indicare né pesi né proibizioni.
Ogni paziente, responsabilizzato, risponde con la sua motivazione.
Nonostante ogni 7/8 anni le società farmaceutiche presentino nuove molecole “miracolose”, a costi elevati, il numero delle persone sovrappeso NON si è ridotta!
Ciò che invece macina dimagramenti con grandi numeri è il Medico che, grazie al dialogo ed all’abilità comunicativa, convince il paziente  a modificare il proprio stile di vita,
unica arma efficace contro una patologia grave e cronica.
 I consigli forniti in questo sito devono essere intesi semplicemente come suggerimenti di comportamento e non sostituiscono la visita medica
Cookie  policy
Torna ai contenuti