Perché col passare dei decenni si tende ad ingrassare? - Dietologia_tv

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Perché col passare dei decenni si tende ad ingrassare?
Molti si sono posti questa domanda vedendo aumentare la pancetta, la cellulite ed i fianchi  prominenti.
E’ inevitabile che col passare degli anni si creano nuovi comportamenti, disturbi, patologie e conseguenti abitudini che influiscono sulla salute e sul peso corporeo.
Con l’aumento del peso e delle forme sorge spontaneo il ricorso ad una dieta dimagrante, facilmente reperibile on line con pochi spiccioli, o sbaglio?
Ma se è difficile cambiare stile di vita a 20/30 anni, più complicato a 60/70 anni e oltre. Apparentemente sembra logico ridurre le porzioni ed incrementare il movimento ma a tutte le età esiste la Resistenza al Cambiamento: difficilissimo per tutti modificare all’improvviso la routine e le proprie abitudini.
Dal lontano 1982 gli studi di Prochaska e Di Clemente confermano che i cambiamenti non sono mai repentini (se non in rarissimi casi) e necessitano di numerosi e continui incontri con un dietologo per modifiche il proprio stile di vita: un foglio con elenchi di cibi e porzioni ci riesce molto raramente.
Cosa possiamo fare per non ingrassare?
I dati statistici ci informano che nel nostro paese la percentuale di persone sovrappeso è elevata: più di 25 milioni.
La spiegazione è che tutti mangiamo troppo e male: la dieta mediterranea da stile di vita del nostro popolo invidiata, studiata da tutto il mondo oggi è presente soltanto nelle pagine di centinaia di libri, giornali e congressi medici.
Ricordiamo che purtroppo il cibo, specialmente quello molto calorico come merendine, gelati o patatine fritte e simili, ha un potente effetto ansiolitico e consolatorio.
Ad esempio, per molti il pensionamento è un evento depressivo: perdita di soddisfazioni, di amicizie consolidate nel tempo, di rituali legati all’ambiente lavorativo.
E’ facile iniziare con una saltuaria gratificazione che lentamente può arrivare all’abitudine fino alla dipendenza, con la bilancia che sale di unità o decine di chilogrammi.
Più del 35% degli italiani è sedentario (percentuale che arriva al 39% nel sesso femminile) e, negli ultra settantacinquenni, sale al 42%: questi dati fanno comprendere l’elevato numero di sovrappeso.
Nella terza età svolgere esercizio fisico metodico, cioè quotidiano, oltre che favorire il dimagrimento e la linea, assicura un lungo elenco di benefici.
Ricapitolando, per non aumentare di peso o voler dimagrire:
-      Mangiare moderatamente (ricordando la frugalità della dieta mediterranea, saccheggiando le ricette dei suoi meravigliosi piatti ipocalorici)
-      Variare sempre i cibi, rifuggendo alle abitudini culinarie spesso caloriche
-      Cereali integrali (evitando il riso ed il pane raffinato), condire la pasta ed il riso con sughi dietetici cioè ricchi di verdure; metà di quello che mangiamo deve essere a base  di ortaggi e frutta (vedi il piatto sano dell’Università di Harvard)
-      Scegliere pesce, legumi, pollame, latticini e semi oleaginosi; limitare i formaggi
-      Condire con parsimonia solo con olio EVO; eliminare il burro
-      Snack a base di frutta di stagione, verdure come cruditè, yogurt greco (è meno ricco di zuccheri), saltuariamente crakers
-      Se si vuole mangiare fuori dai tre pasti chiedersi se è veramente fame o solo voglia di gratificazione per cancellare emozioni negative: in tal caso decidere se è il caso di non dimagrire, anzi, probabilmente, aumentare  di qualche centinaia di grammi l’indomani.
-      Eseguire attività aerobica metodica all’aria aperta come camminare, anche in più sedute brevi, jogging (corsa lenta per tempi contenuti), ciclismo o cyclette
-      E, per concludere, avere una vita sociale varia e numerosa (per esempio frequentare l’Università della IIIa età): avere molti rapporti con amici e parenti dona piacere e soddisfazione, riducendo il rischio di consolarsi col cibo in solitudine.
 I consigli forniti in questo sito devono essere intesi semplicemente come suggerimenti di comportamento e non sostituiscono la visita medica
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